Ceforint

CEentro di FORmazione INTegrale

per lo sviluppo sociale, culturale e sanitario nella provincia del Purus (Perù)

2010

Anno di Realizzazione

Paese di intervento

Parrocchia di Santa Rosa, Dipartimento di Ucayali, Provincia del Purus, Perù

Costo complessivo del progetto

euro 160.000

*Questo progetto è stato realizzato con fondi che provengono dalla Chiesa Cattolica, che destina parte dell’8 per mille del gettito complessivo IRPEF per interventi caritativi a favore del Terzo Mondo.

  • FINANZIAMENTO RICHIESTO ALLA CEI: 115.000
  • APPORTO PROPRIO E/O DI ALTRI ORGANISMI: 45.00 euro*

ORIGINE

È stato formulato il presente progetto sulla base delle richieste prevenute dal partner locale, in particolare da Don Michele Piovesan, missionario nella Diocesi del Purus e originario di Monastier (TV). La proposta progettuale è stata quindi redatta con l’apporto dell’Associazione Famiglie Rurali “Sinistra Piave” di Vittorio Veneto (TV) e della Cooperativa G. Olivotti SCS di Mira (VE), con cui Don Michele ha collaborato negli anni scorsi per la realizzazione di iniziative di cooperazione, di solidarietà internazionale, e di formazione nel settore sociale.

Don Michele Piovesan -
"Don Miguel"
Don Michele Piovesan - "Don Miguel"

CONTESTO

Nella Provincia risiedono vari gruppi indigeni delle etnie Cashinahas, Sharanahuas, Culinas, Mastanahuas, Amahuacas, Ashaninkas, Chaninahuas, Maskopiro, ed un gruppo di “mestizos che risiede nella Capitale. Queste etnie vivono in comunità, in 44 villaggi, suddivise in gruppi da cento a trecento persone circa. Le loro attività sono quelle tipiche dei raccoglitori: caccia e pesca, e un po’ di agricoltura. La presenza di “mestizos”, attratti dal business del legno pregiato, ha dato un´impronta commerciale diversa allo stile di vita degli indigeni, dato che prima non si usava il denaro ma si commerciava ancora con il metodo del baratto (“trueque”).

Sebbene lo Stato conti su una certa presenza di centri educativi e di maestri, l’analfabetismo é molto alto. In alcuni casi si osserva addirittura un analfabetismo dei professori.

Per quanto riguarda le comunicazioni, la Provincia é isolatissima. Non ci sono strade, ferrovie, e neppure fiumi. Si può entrare ed uscire solo via aerea, con un servizio privato che però funziona in maniera sporadica, insicura e discriminante (chi amministra i voli é un possidente locale). Non esiste nemmeno un sentiero, la foresta non permette la transitabilità ed ogni forma di comunicazione diventa un serio problema. Inoltre nella Provincia non esiste servizio postale, non c’è una Banca, e non c’è acqua potabile. Non esiste una ambulanza in servizio sul territorio, e c’è a disposizione un solo medico per tutta la Provincia (uno studente di medicina). Non c’è un chirurgo per fare interventi di urgenza, per cui spesso si muore anche per piccole malattie. L’età media della popolazione si aggira sui 20 anni o meno, e le loro malattie più diffuse sono: anemie, tubercolosi, parassiti, infezioni alle vie respiratorie e altre malattie derivate dalla denutrizione.

Altri problemi derivano dall’amministrazione della giustizia: non esiste un solo avvocato per tutta la Provincia; la Missione Cattolica (il Parroco) ne fa le veci per quanto possibile, ma i soprusi, la corruzione, i furti, da parte delle autorità o dei detentori del potere sono all’ordine del giorno. Nessuno osa denunciare perché naturalmente ne paga le conseguenze.

Altre problematiche sociali sono:

  • Presenza di istituzioni ecologiste internazionali con secondi fini;
  • Presenza di pseudo-religioni (sette apocalittiche) fanatiche che sfruttando l’ignoranza creano divisione e paure tra la popolazione
  • Presenza di studiosi – ricercatori predeterminati in una linea antropologica univoca, che hanno sconvolto l’ambiente con la tendenza a conservarlo come uno “zoo di ricerca” e di esperimenti.
  • Presenza di attività che mirano alla conquista di legna pregiata, e del potere in generale.

L’assenza dello Stato come garante della libertà e della giustizia per tutti, la corruzione visibile ed invisibile specialmente nei governanti senza scrupoli fanno della Provincia un paradigma di malgoverno. Oltre a questo la Chiesa, quando cerca di farne eco, é accusata di terrorismo e di intromissione negli affari dello Stato, ed é minacciata, perseguitata e dichiarata non grata agli interessi delle autorità di turno.

OBIETTIVO GENERALE

Il progetto è quindi un tentativo di dare risposta alla difficile realtà in cui si trova la Provincia del Purus, nel nord-est del Paese, immerso nella foresta, dove i collegamenti sono molto difficili, e risulta di conseguenza difficile ogni iniziativa di promozione dello sviluppo sociale, educativo e sanitario della popolazione locale.

L’obiettivo generale del progetto è quello di migliorare sensibilmente le condizioni sociali, culturali e sanitarie della popolazione residente nel territorio della Provincia del Purus, attivando una serie di iniziative di formazione a favore di un gruppo di leader, i quali avranno ciascuno il compito di promotori dell’educazione e dello sviluppo sociale della propria comunità.

L’iniziativa intende in questo modo aprire una strada per uno sviluppo armonioso e sostenibile dal punto di vista sociale ed ambientale, fornendo un aiuto sostanziale alla crescita integrale di questi gruppi etnici. L’idea di fondo è infatti quella per cui un progetto di educazione integrale sia la miglior risposta alle problematiche dell’ignoranza e dell’esclusione sociale che affliggono in modo pesante la popolazione residente nella Provincia del Purus

OBIETTIVI SPECIFICI

Obiettivi specifici del presente progetto sono:

a) Formare all’interno delle comunità locali alcune figure di leaders che, con capacità critica, promuovano nelle loro rispettive comunità:

– lo sviluppo sociale (in tutte le sue accezioni: dall’essere lavoratori dediti alla raccolta all’essere agricoltori, e quindi a favore dell’autosostentamento della propria comunità);

– lo sviluppo culturale: favorendo lo sviluppo delle capacità di base come quella di scrivere nella lingua corrente (castellano) ma senza perdere la propria identità; promovendo azioni finalizzate a far conoscere e comprendere i diritti di cittadinanza, prendendo coscienza della dignità della persona;

– lo sviluppo sanitario: capire l’importanza dell’igiene, della disponibilità di acqua potabile, della dieta bilanciata, ecc…

b) Sostenenre economicamente la costruzione di:

– un centro di formazione (già parzialmente a disposizione) attrezzato con aule ed attrezzature didattiche che, oltre a consentire la realizzazione delle attività didattico-formative, permetta, una volta terminato il progetto, di avere nella regione una struttura per l’alfabetizzazione e la formazione, in particolare dei bambini e degli adolescenti;

– una struttura residenziale a fianco della struttura formativa, che consenta anche a chi non ne ha la possibilità (per ragioni di distanza fisica e/o economiche) di frequentare attività di formazione e istruzione, anche successivamente alla realizzazione del progetto.

BENEFICIARI

Si distingue tra beneficiari diretti e indiretti:

Beneficiari diretti del progetto saranno n. 44 giovani rappresentanti dei villaggi della Provincia, corrispondenti a 1 rappresentante per ciascuna delle 44 comunità esistenti sul territorio, cui saranno destinate le attività di formazione.

Beneficiari indiretti saranno le intere popolazioni residenti nella Provincia di Purus, che beneficieranno dell’”effetto moltiplicatore”, per cui i 44 rappresentanti formati diffonderanno le competenze acquisite, ciascuno nella propria comunità

RIPRODUCIBILITÀ

L’idea di fondo dell’attività formativa consiste nel provocare un “effetto moltiplicatore”, che consenta di non limitare il bacino di utenza ai rappresentanti delle comunità individuati come destinatari diretti delle attività formative, ma di allargare le competenze che tali rappresentanti acquisiranno alle loro comunità e villaggi di appartenenza. Per questo motivo la selezione dei rappresentanti cui destinare le attività formative terrà conto non solo della predisposizione personale all’acquisizione delle nuove competenze, ma anche e soprattutto della capacità dei soggetti di trasferire le stesse competenze nel proprio ambito familiare e comunitario